Le notizie che hanno scosso la nostra città negli ultimi giorni ci impongono una profonda e non facile riflessione. L’ipotesi di un’attività di dossieraggio che coinvolgerebbe membri della Polizia Locale non è solo un’accusa infamante, ma rappresenta un vulnus, una ferita profonda al cuore delle istituzioni democratiche e al patto di fiducia che le lega ai cittadini. Come SULPL, sindacato che rappresenta i lavoratori della Polizia Locale, sentiamo il dovere di intervenire con fermezza e chiarezza, per tracciare una linea invalicabile tra ciò che è lecito e ciò che è intollerabile.
Ferma e Incondizionata Condanna: il Dossieraggio è un Cancro
Vogliamo dirlo senza alcuna esitazione: il dossieraggio, ovvero la raccolta illegale di informazioni ai danni di cittadini o rappresentanti istituzionali, è una pratica ignobile. È un cancro che avvelena la vita pubblica, mina la dialettica democratica e tradisce la funzione stessa di un corpo di polizia, che deve essere un presidio di legalità al servizio esclusivo della comunità e dello Stato.
Queste attività, qualora venissero accertate, sarebbero quanto di più lontano e alieno possa esistere dai valori di integrità, onore e servizio che animano la stragrande maggioranza degli operatori di Polizia Locale. Non può esserci spazio per ambiguità: chi si macchia di simili reati non appartiene alla nostra famiglia professionale e deve risponderne personalmente nelle sedi competenti.
Fiducia nella Magistratura e Solidarietà alle Istituzioni
In questo momento di grande amarezza, il nostro primo pensiero va alle istituzioni colpite e alla sindaca Silvia Salis. A lei e a tutta l’amministrazione va la nostra piena solidarietà. Un attacco di questo tipo, infatti, non è rivolto a una singola persona, ma al ruolo che essa ricopre e, di conseguenza, all’intera cittadinanza.
Allo stesso tempo, riponiamo la nostra massima e incondizionata fiducia nell’operato della Magistratura. Siamo certi che gli inquirenti lavoreranno con scrupolo per fare piena luce sui fatti, separando le eventuali, gravissime, responsabilità individuali dal lavoro onesto e trasparente di un intero Corpo. La verità è un diritto per tutti.
No alla Gogna Mediatica: l’Errore di Pochi non può Essere la Colpa di Tutti
Se la nostra condanna verso i presunti illeciti è netta, altrettanto forte è la nostra preoccupazione per le conseguenze di questa vicenda. Non possiamo accettare la logica del “processo mediatico” che, inevitabilmente, rischia di gettare un’ombra su migliaia di professionisti seri e onesti.
L’eventuale colpa di pochi non può e non deve diventare la condanna di tutti.
Ogni giorno, migliaia di donne e uomini in divisa operano con dedizione e sacrificio per le strade della nostra città. La gogna mediatica preventiva è una pratica barbara che non solo ferisce le persone, ma delegittima un’istituzione fondamentale e incrina pericolosamente il rapporto di fiducia con i cittadini.
Per questo chiediamo a tutti, a partire da chi ha responsabilità istituzionali e di informazione, un grande senso di equilibrio. È necessario attendere la verità processuale, senza cedere a facili generalizzazioni che danneggiano solo la sicurezza della nostra comunità.
Come SULPL, il nostro impegno sarà duplice:
- Vigilare affinché la legalità sia sempre e comunque il faro che guida l’operato della Polizia Locale.
- Tutelare in ogni sede la dignità e l’onorabilità di tutti i colleghi che lavorano con rettitudine, fornendo loro tutto il supporto necessario in questo difficile momento.
Non faremo un passo indietro nella difesa dei principi di legalità e democrazia, così come non arretreremo di un millimetro nella difesa della dignità del nostro Corpo.