Indice
- Rispondiamo ad una domanda di un iscritto
- Gli stipendi dei Lavoratori degli Enti Locali sono inferiori alla media?
- Come incide l’inflazione?
- Quale dovrebbe essere l’aumento del rinnovo contrattuale?
- Come si calcola L’inflazione?
- Quali stime ISTAT si utilizzano?
- Come dovrebbe essere un aumento salariale?
- Cosa ne pensano i rappresentanti di Regioni, Province e Comuni?
- Qual era lo stipendio medio dipendenti locali nel 2022?
Rispondiamo ad una domanda di un iscritto
La domanda è molto articolata e riguarda il rinnovo contrattuale e la perdita del potere di acquisto da parte di chi lavoro negli Enti Locali. A questa domanda non è facile rispondere e quindi ci siamo fatti aiutare da alcuni esperti facendo domande più precise.
Gli stipendi dei Lavoratori degli Enti Locali sono inferiori alla media?
I dipendenti di Regioni, Comuni, Province e Città metropolitane hanno stipendi mediamente inferiori del 20% rispetto a quelli della Pubblica Amministrazione centrale. Questo crea una disparità di trattamento e riduce l’attrattiva degli enti locali come datori di lavoro
Come incide l’inflazione?
L’inflazione, ovvero l’aumento generalizzato dei prezzi, riduce il potere d’acquisto della moneta, il che significa che con la stessa quantità di denaro si possono acquistare meno beni e servizi.
Quale dovrebbe essere l’aumento del rinnovo contrattuale?
Per il rinnovo contrattuale delle funzioni locali nel periodo 2022-2024, sarebbe necessario un aumento economico di circa il 12% per compensare l’inflazione e garantire che i lavoratori non perdano potere d’acquisto. Questo calcolo si basa sui tassi di inflazione annuali del 8,2% nel 2022, 5,62% nel 2023 e una stima dell’1,1% nel 2024. Un altro calcolo indica che l’aumento dovrebbe essere di circa il 15.5%.
Come si calcola L’inflazione?
L’inflazione totale dal gennaio 2022 al dicembre 2024 è stata calcolata utilizzando l’indice dei prezzi al consumo (CPI), suggerendo un aumento dei prezzi di circa il 11,6%.
Quali stime ISTAT si utilizzano?
Per misurare l’impatto dell’inflazione su famiglie e lavoratori, si utilizzano principalmente l’IPCA (Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato) e il NIC (Indice Nazionale dei Prezzi al Consumo per l’intera collettività nazionale).
Come dovrebbe essere un aumento salariale?
Un aumento salariale lordo potrebbe dover essere superiore all’inflazione misurata per preservare il potere d’acquisto netto, tenendo conto della tassazione e dei contributi previdenziali
Cosa ne pensano i rappresentanti di Regioni, Province e Comuni?
I presidenti di Fedriga (Regioni), Gandolfi (Province) e Manfredi (Comuni) hanno scritto al Governo per chiedere di cambiare rotta. La loro lettera è stata indirizzata ai ministri dell’Economia Giancarlo Giorgetti, della PA Paolo Zangrillo e degli Affari regionali Roberto Calderoli.
La richiesta di questi amministratori nasce dal fatto che i dipendenti di Regioni, Comuni, Province e Città metropolitane percepiscono stipendi mediamente inferiori del 20% rispetto alla Pubblica Amministrazione centrale. Questo divario salariale è stato accentuato dall’ultimo decreto sulla Pubblica Amministrazione, che destina 190 milioni di euro all’anno per allineare le retribuzioni dei ministeri e delle agenzie fiscali, escludendo però gli enti territoriali.
- Massimiliano Fedriga, presidente della conferenza delle Regioni, ha evidenziato come tale disparità di trattamento aumenti il gap di competitività per il personale che opera in Regioni, Province autonome e sanità.
- Gaetano Manfredi e Pasquale Gandolfi, presidenti rispettivamente dell’Anci e dell’Upi, hanno sottolineato che il livello retributivo complessivo minore si registra a fronte di maggiori responsabilità e incombenze, aggravando la ridotta capacità attrattiva degli enti locali.
Qual era lo stipendio medio dipendenti locali nel 2022?
Nel 2022, lo stipendio medio reale di un dipendente locale privo della categoria dei dirigenti si attestava a 31.607 euro lordi all’anno. Questo valore rappresenta il 18,9% in meno rispetto alle cifre in gioco nelle amministrazioni centrali, con un divario del 10,4% rispetto ai ministeri e del 26,1% rispetto alle agenzie fiscali.