La Relazione DIA 2024 fotografa una Liguria e una Genova fortemente esposte al rischio
mafioso. Dalle infiltrazioni ‘ndranghetiste al porto, passando per la corruzione nelle
concessioni, fino ai rischi legati agli appalti pubblici finanziati con i fondi PNRR, il quadro è
chiaro: servono azioni concrete. In questo articolo analizziamo i punti critici e proponiamo
soluzioni sindacali per tutelare il lavoro e la legalità.
🔥 Il porto di Genova: la porta d’ingresso della ‘ndrangheta
Il porto è uno snodo strategico per il narcotraffico internazionale. Non solo container di
merci: dietro ci sono interessi criminali collegati ai cartelli sudamericani e ai gruppi
albanesi. Per la Polizia Locale significa attenzione massima ai movimenti sospetti nelle aree
portuali e logistiche.
💸 Corruzione e appalti pubblici
La DIA segnala un aumento delle interdittive antimafia nei settori edilizio, dei restauri,
lavanderie industriali e vendita auto. Gli agenti devono vigilare anche su queste aree,
soprattutto per gli appalti PNRR.
🚨 Minacce agli amministratori locali
Atti intimidatori come bottiglie incendiarie e minacce dirette colpiscono gli amministratori
locali. La Polizia Locale deve segnalare tempestivamente e garantire protezione agli
esponenti istituzionali.
⚠ Elezioni e voti comprati
Nel 2020, clan mafiosi hanno promesso posti di lavoro e alloggi per ottenere voti. È
fondamentale vigilare anche durante le tornate elettorali, specialmente nei servizi di ordine
pubblico.
✊ Il nostro ruolo come presidio di legalità
La Polizia Locale è presidio di legalità, non solo per multe e viabilità. È parte attiva nel
difendere il tessuto sano della città e prevenire le infiltrazioni mafiose. Come sindacato,
siamo al fianco degli agenti per difendere sicurezza, diritti e legalità.