Polizia Locale e Centro Storico: Tra Polemiche e Riorganizzazione, si Attende Chiarezza

Il futuro del presidio della Polizia Locale nel centro storico di Genova è al centro di un intenso dibattito che, in queste ore, sta assumendo i contorni di un vero e proprio scontro politico. Da una parte una riorganizzazione operativa annunciata dall’Amministrazione, dall’altra le accuse di un passo indietro da parte delle forze di opposizione. In mezzo, come sempre, ci sono le donne e gli uomini in divisa, la cui professionalità e il cui ruolo meritano di essere discussi con serietà e dati concreti, non attraverso dichiarazioni infuocate.

Come SULPL, sentiamo il dovere di osservare, analizzare e, soprattutto, attendere. Il nostro giudizio di merito è sospeso fino all’incontro di domani mattina con il Comando e l’Assessora alla Sicurezza, un appuntamento che riteniamo decisivo per comprendere la reale portata e le concrete implicazioni delle novità annunciate.

Il Motivo del Contendere: La Fine della “Tripartizione”

Il punto di partenza della discussione è la dichiarata conclusione del modello della “tripartizione” dei presidi di sicurezza nel centro storico. Questo sistema vedeva una porzione dei vicoli affidata alla responsabilità primaria della Polizia Locale, in affiancamento a Polizia di Stato e Carabinieri, ciascuno su una propria area di competenza.

È proprio sul significato da attribuire a questo cambiamento che le posizioni divergono radicalmente, innescando un “battibecco” che rischia di perdere di vista l’obiettivo comune della sicurezza dei cittadini.

Le Due Visioni a Confronto

La situazione attuale vede contrapposte due narrative distinte:

  • La Tesi della “Mortificazione”: Voci critiche, principalmente dai banchi dell’opposizione, interpretano la fine della tripartizione come una “mortificazione” e un “demansionamento” del Corpo. Secondo questa visione, togliere alla Polizia Locale una competenza diretta sulla sicurezza integrata in una porzione di territorio equivarrebbe a un depotenziamento del suo ruolo, riportandolo a mansioni ritenute meno centrali e abbandonando di fatto un presidio strategico.
  • La Tesi della “Riorganizzazione Efficace”: Di parere opposto l’Amministrazione, che respinge le accuse parlando di “preoccupante disinformazione”. La sua lettura descrive un potenziamento del servizio, con un aumento del personale impiegato (13 agenti in più) e l’estensione della presenza a 24 ore su 24. In questa nuova configurazione, la Polizia Locale si concentrerebbe in modo specifico e verticale sul contrasto al degrado urbano e sui reati di prossimità, agendo come “guardiani della notte” e punto di riferimento per residenti e commercianti, in un’ottica di complementarità con le Forze di Stato.

La Posizione del SULPL: Il Vero Problema Riguarda Tutta la Città

Tra queste due letture antitetiche, qual è la verità? È proprio quello che intendiamo scoprire. Una riorganizzazione può essere un’opportunità di crescita o un passo falso: la differenza la fanno i dettagli, le risorse e la visione strategica che la sostiene.

Inoltre, è nostra ferma convinzione che ogni intervento sul centro storico non possa essere analizzato a compartimenti stagni, poiché avrà inevitabili ripercussioni su tutto il territorio cittadino. Ed è qui che si annida il vero problema. La nostra preoccupazione non è confinata ai vicoli, ma si estende a ogni quartiere, perché il Corpo di Polizia Locale è un organismo unico.

Per questo, dall’incontro di domani ci aspettiamo risposte che vadano oltre il perimetro del centro storico. Le nostre domande, che interessano l’intero Corpo, sono:

  1. Il potenziamento del personale nel centro storico comporterà una riduzione degli organici nelle altre aree della città, in particolare nelle periferie? Si rischia di scoprire un altare per vestirne un altro?
  2. Qual è il piano di assunzioni previsto per i prossimi mesi? Senza un programma chiaro di nuovi ingressi, ogni riorganizzazione rischia di essere un semplice spostamento di personale, che non risolve ma sposta le criticità.
  3. Quale sarà nel dettaglio il nuovo schema operativo e con quali risorse, strumenti e tutele verrà supportato?
  4. Quale formazione specifica è prevista per affrontare i nuovi compiti, che sia omogenea e accessibile a tutti gli operatori interessati?

Questi interrogativi su organici e programmazione sono, per noi, il vero nodo di qualunque riorganizzazione. La credibilità di un progetto non si misura sulle enunciazioni di principio, ma sulla sua sostenibilità per l’intera struttura. Solo dopo aver ricevuto risposte chiare su questi punti, il SULPL formulerà una valutazione completa e agirà di conseguenza, in tutte le sedi opportune, per la sola ed esclusiva tutela della dignità e della professionalità di tutta la categoria.

wpChatIcon
wpChatIcon
A note to our visitors

This website has updated its privacy policy in compliance with changes to European Union data protection law, for all members globally. We’ve also updated our Privacy Policy to give you more information about your rights and responsibilities with respect to your privacy and personal information. Please read this to review the updates about which cookies we use and what information we collect on our site. By continuing to use this site, you are agreeing to our updated privacy policy.

Torna in alto