Care colleghe e cari colleghi,
Oggi voglio parlarvi di una sentenza della Corte Costituzionale che ha un’importanza fondamentale anche per chi, come noi della Polizia Locale, spesso si trova ad avere a che fare con interventi delicati come i Trattamenti Sanitari Obbligatori (TSO).
Il 30 maggio 2025, con la sentenza n. 76, la Corte ha dichiarato incostituzionale una parte della legge 833/78 che regolava il TSO. In parole semplici: chi viene sottoposto a TSO deve essere messo nelle condizioni di conoscere il provvedimento che limita la sua libertà personale, deve avere la possibilità di farsi sentire da un giudice tutelare prima che questo provvedimento venga convalidato, e deve ricevere la notifica ufficiale di tutto questo.
Per noi agenti, che spesso interveniamo in situazioni di crisi o emergenza, questa sentenza è un monito chiaro: non si può più prescindere dalla tutela dei diritti fondamentali della persona, anche – e soprattutto – quando questa appare in difficoltà o incapace di intendere e di volere. Non è solo questione di legge, ma di rispetto umano e di garanzie democratiche.
Il trattamento sanitario obbligatorio non può essere una «scatola nera» dove si decide tutto senza che la persona interessata sappia cosa le sta succedendo o possa far valere la propria voce. Il giudice tutelare, inoltre, dovrà sentire la persona nel luogo stesso in cui è sottoposta al trattamento, per garantire che tutto avvenga senza violenze fisiche o morali e nel pieno rispetto della dignità umana.
Da sindacalista, questo significa chiedere con forza che i nostri colleghi coinvolti in interventi relativi al TSO ricevano una formazione adeguata per agire nel pieno rispetto di queste nuove indicazioni costituzionali, evitando abusi, forzature o situazioni che possano poi diventare fonte di contenziosi legali o danni alla persona e all’immagine del nostro corpo.
Non è più tempo di improvvisazioni o di facili giustificazioni a discapito dei diritti altrui. Anche in situazioni di emergenza, l’azione della Polizia Locale deve essere sorretta da un quadro normativo e da una consapevolezza che tutelino tutti, cittadini e agenti.
Ricordiamoci sempre: la tutela della libertà personale e il rispetto della persona sono pilastri della nostra democrazia. La sicurezza non può prescindere dal rispetto dei diritti, perché solo così possiamo mantenere la fiducia della cittadinanza e il decoro della nostra professione.
Vi terrò aggiornati su eventuali sviluppi e sulle iniziative sindacali che promuoveremo per garantire l’applicazione corretta di questa sentenza nel nostro lavoro quotidiano.