🚀 Carriera dirigenziale e performance nella PA: cosa cambia davvero (e perché ti riguarda)

Genova, 16 giugno 2025 – La Conferenza unificata del 12 giugno scorso ha sancito un’importante svolta normativa: via libera al Disegno di Legge “Disposizioni in materia di sviluppo della carriera dirigenziale e della valutazione della performance del personale dirigenziale e non dirigenziale” (rep. atti n. 68/CU) . Il testo, frutto di un percorso condiviso tra Stato, Regioni, Comuni (ANCI) e Province (UPI), punta a rinnovare profondamente il sistema di carriera e valutazione nella pubblica amministrazione.


📘 Che cosa prevede (in parole semplici)

  1. Percorsi di accesso alla dirigenza più equi e meritocratici
    • 50% dei posti via corso-concorso SNA,
    • 20% tramite concorsi specifici delle PA,
    • 30% con sviluppo di carriera interno: basta aver maturato 5 anni come funzionario (o 2 in “elevata qualificazione”) e dimostrare capacità e merito.
  2. Valutazione della performance più robusta e multidimensionale
    • Non più solo una voce, ora ci sono due dimensioni: obiettivi operativi e comportamenti organizzativi, con misure oggettive e misurabili.
    • Il sistema coinvolge più figure interne ed esterne (collegi tra pari ed esperti esterni), garantendo trasparenza e oggettività .
  3. Incentivi giusti, niente favoritismi
    • Solo il 30% della platea riceverà punteggi “apicali”; le economie così generate finanzieranno le performance del personale non dirigenziale.
    • Lo scopo? Premiare i migliori senza lasciare indietro il resto del personale.
  4. Organismi di valutazione più indipendenti
    • Introduzione di commissioni composte da professionisti esterni sorteggiati, con rotazione degli incarichi e criteri precisi di incompatibilità: addio favoritismi da corridoio.
  5. Tutela speciale per Regioni autogene
    • A tutela di Statuto e specialità, è stata introdotta una clausola di salvaguardia per le Regioni a statuto speciale e le Province autonome.

🤝 Un percorso partecipato (vera roba!)

  • Hanno partecipato attivamente ANCI, UPI, Regioni e Province autonome con emendamenti tecnici condivisi, ben accolti dal testo finale .
  • L’iter ha incluso ben due riunioni tecniche e varie note formali di trasmissione, confermando l’impegno congiunto tra strutture centrali e territoriali.

⚠️ Ma ci sono criticità: occhio ai dettagli

TemaDettagli da monitorare
FormazioneLa valutazione include la formazione obbligatoria: serve una vera programmazione annuale .
Coerenza e misurabilitàServe che gli obiettivi siano chiari, concreti e ponderati, come indica il D.Lgs. 150/2009 aggiornato .
Ruolo sindacatiVetro! Resta il nodo su che ruolo avranno i sindacati locali nella valutazione: serve vigilare sul rispetto della trasparenza e dei diritti.

🎯 Cosa cambia per te, sindacalista sul campo

  • Opportunità di carriera concreta per chi ha competenze: il rule interno al 30% rappresenta una svolta significativa.
  • Valutazione trasparente = migliore tutela dei lavoratori, con strumenti oggettivi e non discrezionali.
  • Possibilità di intervenire da subito: il testo prevede decreti attuativi entro sei mesi, organizzazione di commissioni nei prossimi bandi ecc.

✅ In conclusione

Un DDL coerente, ben bilanciato e partecipato: valorizza merito e formazione, innova il sistema premi, rafforza la valutazione oggettiva. Ma ora serve vigilanza sul campo: bisogna garantire che non resti carta, ma diventi pratica applicata. Da sindacalista, tocca a te monitorare atti, bandi, commissioni e garantire – con ironia e fermezza – che la PA non si risvegli vecchia sotto un vestito nuovo.

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