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Condanna penale del dipendente pubblico, procedimento disciplinare e sentenza di patteggiamento

Il divieto di automatismi espulsivi da parte delle pubbliche amministrazioni e il principio di autonomia del giudizio penale da quello disciplinare anche in presenza di giudicato Il procedimento disciplinare del pubblico impiego si fonda su presupposti che non coincidono necessariamente con quelli della responsabilità penale; pertanto, in sede di applicazione delle sanzioni, è precluso all’amministrazione datrice di lavoro operare automatismi espulsivi acriticamente correlati all’esistenza di una condanna penale del dipendente.

Cassazione: quando è possibile recedere da un rapporto dirigenziale a termine?

Con la sentenza n. 2872 del 31.01.2024, la Cassazione afferma che, in presenza di una responsabilità disciplinare e non dirigenziale il recesso del dirigente pubblico, anche a termine, non richiede alcun parere preventivo e obbligatorio al comitato dei garanti. Il lavoratore, assunto con rapporto dirigenziale a termine dall’Azienda ospedaliera, impugna giudizialmente il recesso anticipato dell’Ente.
La Corte d’Appello rigetta la predetta domanda, ritenendo fondati i due addebiti (creazione di una situazione di incompatibilità ambientale ed assunzione dell’incarico di amministratore unico di società, in violazione del vincolo di esclusività del rapporto di lavoro) mossi dalla PA datrice a fondamento del recesso.

Cassazione: dipendente risarcito se datore tollera un ambente lavorativo stressogeno

on l’ordinanza n. 4279 del 16.02.2024, la Cassazione afferma che è illegittimo che il datore di lavoro consenta, anche colposamente, il mantenersi di un ambiente stressogeno ovvero tolleri l’esistenza di una condizione di lavoro lesiva della salute. La Corte d’Appello rigetta il ricorso con cui la lavoratrice chiede di ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali subiti in seguito a comportamenti vessatori e dequalificanti adottati nei suoi confronti dal personale del Ministero.

Cassazione: falsa autocertificazione del pubblico dipendente, quali conseguenze?

Con l’ordinanza n. 5168 del 27.02.2024, la Cassazione afferma che deve essere dichiarato nullo il contratto di lavoro sottoscritto dalla PA con un proprio dipendente reo di aver falsamente autocertificato il possesso di un titolo di studio necessario per ricoprire il ruolo assegnatogli.

Cassazione: prova pratica del concorso può essere scritta solo se in grado di verificare le capacità operative del candidato

Con l’ordinanza n. 5653 del 04.03.2024, la Cassazione afferma che nelle procedure concorsuali pubbliche la prova pratica può essere svolta anche in forma scritta, ma a condizione che le domande siano in grado di verificare le vere capacità operative del candidato. Due lavoratrici ricorrono giudizialmente al fine di sentire dichiarare l’illegittimità della procedura di stabilizzazione cui avevano partecipato.

Sospensione disciplinare del dirigente che non controlla i sottoposti

Con ordinanza n. 8642 del 2 aprile 2024, la Sezione Lavoro della Cassazione ha giudicato legittima la sanzione disciplinare della sospensione dal servizio con privazione della retribuzione per mesi uno irrogata al dirigente del settore “Procedure sanzionatorie e Traffico della Polizia Locale” per mancato controllo e omessa vigilanza sulle procedure di data entry che avevano determinato, per difetto di registrazione del sistema, la mancata notifica di un numero rilevante di atti, con connesso grave danno economico per l’ente.

Concorsi nazionali in scadenza ad aprile 2024

  • 2568 posti come allievi agenti nel Corpo di Polizia Penitenziaria (scadenza 10 aprile);
  • 16 posti per atleti nel gruppo sportivo del Corpo di Polizia Penitenziaria “Fiamme azzurre”
    (scadenza 17 aprile);
  • 50 posti per funzionari informatici presso l’Agenzia delle Entrate (scadenza 24 aprile);
  • 12 posti per tenenti forestali presso l’Arma dei Carabinieri (scadenza 27 aprile);
  • 39 posti come funzionari e assistenti amministrativi Agea (scadenza 29 aprile);
  • 2568 posti come allievi agenti nel Corpo di Polizia Penitenziaria (scadenza 10 aprile);
  • 16 posti per atleti nel gruppo sportivo del Corpo di Polizia Penitenziaria “Fiamme azzurre”
    (scadenza 17 aprile);
  • 50 posti per funzionari informatici presso l’Agenzia delle Entrate (scadenza 24 aprile);
  • 12 posti per tenenti forestali presso l’Arma dei Carabinieri (scadenza 27 aprile);
  • 39 posti come funzionari e assistenti amministrativi Agea (scadenza 29 aprile);

Il Tar del Lazio congela le graduatorie del concorso per l’Agenzia delle Entrate

Con una recente sentenza, il Tar del Lazio ha congelato le graduatorie del concorso dell’Agenzia delle Entrate: ecco cos’è successo. Sono nati alcuni problemi in riferimento alle graduatorie del concorso dell’Agenzia delle Entrate, che si è svolto lo scorso novembre. Non si tratta del primo intervento del Tar del Lazio sull’Agenzia delle Entrate. Già nel 2022, infatti, il Tribunale aveva accolto i ricorsi per alcuni errori relativi all’elenco degli idonei. La sentenza del Tar si rivolge al concorso per 530 posti delle conservatorie. Ma il principio di diritto si applica a tutti i concorsi banditi prima del 17 agosto 2023 (data oltre la quale, invece, si applica il taglia idonei). L’Agenzia delle Entrate, nei prossimi giorni, si consulterà con l’Avvocatura di Stato, per capire se conformarsi alla decisione del Tar Lazio, anche per il maxi-concorso di 3970 posti. Per ora, le graduatorie risultano bloccate, anche se le procedure andranno finalizzate entro maggio.

Privacy : No del Garante alla rilevazione presenze con riconoscimento facciale.

La valutazione della legittimità di un trattamento di dati biometrici deve essere effettuata con estrema cautela , attraverso un ‘accurata ponderazione in merito all’effettiva sussistenza in capo al titolare di un idonea base giuridica per l’effettuazione del trattamento, che tenga conto della reale necessità, proporzionalità e adeguatezza dello stesso, nonché tramite l’implementazione di misure di sicurezza atte a tutelare i dati raccolti. Questo è in sostanza il principio ribadito dal Garante con cinque provvedimenti, aventi ad oggetto l’utilizzo illecito di dati biometrici per la rilevazione delle presenze in ambito lavorativo.

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